4ª edizione - 1978
BEATRICE DA TENDA

 

Beatrice da Tenda signora di Ventimiglia e duchessa di Milano (Tenda 1372 - Binasco 1418), figlia di Pietro Balbo Lascaris signore di Tenda, andò sposa nel 1403 al condottiero Facino Ca­ne e giunse ai vertici dello stato Visconteo. La Compagnia di Ventura comandata dal marito, forte di 10.000 uomini, mise ordine nel Ducato di Milano retto sino a quel momento da un am­bizioso quanto inetto Consiglio dei Novecento. Rimasta vedova per l'assassinio del marito, fu chiesta in sposa dal Duca di Milano Filippo Maria Visconti, di vent'anni più giovane di lei. Il matrimonio (1412) sembrò dapprima fortunato e Beatrice, che aveva portato in dote le ricche terre di Alessandria, Novara, Tortona e Piacenza, nonché un esercito guidato da valenti generali come il Conte di Carmagnola ed il suo luogotenente Sicco di Montagnana, potè influire bene­volmente sull'animo crudele del Duca.

La passione del Duca, suo consorte, per la bellissima dama di compagnia Agnese del Mai-no. le sarà fatale. Accusata di adulterio col giovane ventimigliese Michele Orombello e di tra­mare ai danni del Duca, venne processata, condannata a morte e decapitata, col preteso amate, nel castello di Binasco, nella notte fra il 13 ed il 14 settembre 1418.

La fondatezza delle accuse che la portarono al patibolo è sempre rimasta avvolta nel dub­bio, tanto da provocare una rivolta popolare guidata da Giovanni Bordino e Novello Badino, contro l'operato del Duca, nel territorio di Ventimiglia, feudo avito della famiglia Lascaris.

Il suo dramma, rievocato da letterati ed artisti, fu immortalato da Vincenzo Bellini nell'ope­ra lirica "Beatrice da Tenda".

Il corteo ritraccia in modo figurativo questa travagliata vicenda di cui ogni sestiere interpre­ta in ordine cronologico un evento.