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16ª edizione - 1991
 CARLO GRIMALDI DI VENTIMIGLIA

(1343 - 1354)

Roberto D'Angiò, re di Napoli e Conte di Provenza muore nel 1343.

Gli succede la nipote Giovanna di soli 17 anni. L'ascesa al trono di una giovinetta genera in tutto il regno disordini e ribellioni.

Nel Ponente I Doria di Dolceacqua ed i Lascaris di Tenda rifiutano di prestare omaggio alla nuova regina e Genova, due anni dopo (1345) marcia improvvisamente su Ventimiglia colle sue truppe, accampate a Porto Maurizio e appoggiate in mare da due galee.

I genovesi riescono a penetrare nella nostra città, saccheggiano due quartieri, ma vengono poi ricacciati. Fallito Il tentativo di impadronirsi di Ventimiglia, Genova chiede ufficialmente la restituzione della città ed invita "i sudditi a lasciare, entro 40 giorni, gli stati della Regina qualora non avesse ottenuto soddisfazione",

L'ultimatum non dà i frutti sperati. ma per un periodo perdura in città un periodo di calma e di pace. Questo grazie soprattutto all'opera di Carlo Grimaldi, signore di Cagnes, Governatore di Ventimiglia, strenuo difensore della Provenza e Signore "de facto" di Roccabruna e Monaco. Per li presidio di  quest'ultimo caposaldo occidentale, che egli osa non restituire a Genova nonostante gli accordi del 1341, egli riceve annualmente dalla Regina una pensione di 500 fiorini d'oro. La sua magnifica flotta domina la Riviera di ponente e molesta le navi genovesi nel porto stesso della capitale. Nel 1346 accresce ancora la sua potenza acquistando dal Vento tutti I beni che possiedono In Ventimiglia più la signoria di Mentone e nel 1348 quella di Castiglione.

Ecco che nel 1350 Genova riesce In modo insperato a riavere Ventimiglia. A Napoli la regina Giovanna, che assediata da cugino e pretendente al trono, Carlo Durazzo, re d'Ungheria, si trova In difficoltà, accetta la proposta dei Genovesi di mettere a sua disposizione 12 galee In cambio della restituzione di Ventimiglia.

Appena tornata in possesso della nostra città la Repubblica, ignorando li patto, ritirerà il suo aiuto!

Il ritorno di Genova a Ventimiglia scatena subito una guerra locale fomentata dalle forze ghibelline capeggiate da Guglielmo il Lascaris di Tenda, Sono con lui i Conti di Ventimiglia, Signori di Maro e di Pré e i Doria. La guerra è aspra e crudele, ma infine il vescovo di Senez interviene nella contesa e riesce a far concludere la lotta fra Tenda e Provenza. Nel 1352 Guglielmo Pietro II firma Il trattato di pace e presta omaggio alla Regina alle stesse condizioni del 1285, cioè "senza che le sue terre fossero considerate feudali e comunque rilevanti dalla di lei sovranità".

Nonostante il ritiro del Lascaris la guerra fra guelfi e ghibellini continua. Nel 1354 i guelfi hanno la meglio ed il ghibellismo Imperlale Doria di Dolceacqua viene cacciato. La Provenza riprende Ventimiglia, Carlo Grimaldi torna ad averne il governatorato e la Vicaria ha nuovamente il suo capoluogo.